7 gennaio 2012

Fallen Angels, ecco a voi i Venom

Trent'anni di carriera e tredici album di studio all'attivo, eppure i Venom mi hanno sorpreso con la freschezza di questo nuovo disco.

Fallen Angels, sia detto chiaramente, è metal fatto da professionisti, col solito sound ruvido caratteristico della band, ed un songwriting un po' furbacchione, ma suona assolutamente classico, fuori dal tempo, e si avvale di una produzione moderna che dà nuova linfa ad una band che evidentemente non ha ancora intenzione di andarsene in soffitta con la naftalina.

Parlare dei Venom facendo finta che siano ancora lo stesso gruppo è in verità un falso ideologico: della formazione originale resta il solo Cronos, quello spazzino di Newcastle, basso e bruttino, che è stato artefice e protagonista di una rivoluzione che ha sporcato la NWOBHM con elementi di punk e cattiveria fino ad allora sconosciuti al metal ed entrati a far parte del genere proprio col primo disco dei Venom.

Il chitarrista è lo stesso del precedente Hell, il batterista è un nuovo entrato. Ma i Venom e Cronos sono un po' la stessa cosa, come i Motörhead sono rimasti sempre se' stessi pur col solo Lemmy fisso in formazione, e quindi il marchio di fabbrica è ben evidente.

Quest'album spacca il culo, come suol dirsi in ambito metallaro, e lo fa senza trucchetti, senza ammodernamenti ridicoli, senza pretendere di essere "al passo con i tempi". Ribadisco, lo fa con mestiere. E che male c'è? Sparatevelo a volume insensato e godetevelo.

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