19 marzo 2010

Nitzer Ebb Compilation

Quando un amico mi propinò il primo album dei Nitzer Ebb nell'ormai lontanissimo 1987, rimasi spiazzato da quella mistura di elettronica e punk, e credo proprio che non fui l'unico. Si profilava per la prima volta un inedito matrimonio tra la pulsazione meccanica della drum machine e l'energia rabbiosa e madida di sudore della voce di Douglas McCarthy. Era nata l'EBM (grazie anche ai contemporanei Front 242), ma questa definizione la scoprii soltanto più tardi.

La band ebbe un'influenza immensa sulla scena elettronica degli anni '90: basti pensare che il primo album dei Nine Inch Nails all'epoca dell'uscita fu considerato da molti soltanto una discreta prova imitativa dell'innovativo duo britannico.

I Nitzer Ebb hanno pubblicato tra l'87 e il '95 appena 5 album. I primi tre - That Total Age, del 1987, Belief del 1988 e Showtime del 1990 - seguivano lo stile rigoroso degli esordi; i successivi Ebbhead del 1991 e Big Hit del 1995 aggiornavano la formula proponendo una forma canzone meno legata alle declamazioni stentoree delle prime fatiche ma comunque genuinamente sperimentale e pesantemente elettronica.

Il ritorno è avvenuto soltanto nel 2009, con la buona prova di Industrial Complex. Nel frattempo, nel 2006 avevano visto la luce due compilation: Body of Work e Body Rework. La prima raccoglie, in due CD, 19 singoli e 16 remix pubblicati dalla band negli anni tra il 1986 e il 1995. La seconda, in un solo CD, è costituita invece da 11 nuovi remix realizzati da artisti contemporanei.

Avevo snobbato queste uscite, anche considerando l'eccessivo sforzo economico che avrebbero richiesto. Ma, a confermare che la pazienza a volte premia, ecco che ora la Mute ripropone in un box cartonato le due compilation, riunite col titolo Compilation (anche in casa Mute a volte latita la fantasia). Una buona occasione per mettere le mani, a poco prezzo, su un po' di storia dell'elettronica. Anche se, a dirla tutta, lo spessore di Body Rework, al di là di pochi episodi, è praticamente nullo rispetto a quello di Body of Work (così poi non dite che non vi avevo avvisato).

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