9 agosto 2012

Oceania

Non mi sarei mai aspettato di appassionarmi alle vicende di Billy Corgan e dei suoi Smashing Pumpkins 2.0 (o 3.0 o qualsiasi numero si voglia).

È accaduto però che Zeitgeist (il lavoro scaturito dalla "reunion" del 2007), ascoltato quasi per caso, non mi fosse dispiaciuto, e quindi ho avuto una certa curiosità per questo nuovo Oceania.

I tempi in cui le zucche erano un'alternativa al grunge di Nirvana, Soundgarden e Pearl Jam sono passati da un pezzo, ed anche quel certo fascino di stampo adolescenziale che poteva avere la band negli anni '90 è evaporato completamente. Ormai si tratta meramente di un progetto guidato da un Billy Corgan di mezza età, il quale ha preferito mantenere sulle copertine il nome della sua vecchia band piuttosto che presentarsi come solista.

Lasciando stare ogni commento su quanto sia sensata la scelta di continuare ad usare il nome di una band che non esiste più (dopotutto il nome è suo, ci faccia quello che gli pare), mi pare interessante ossservare che in questi due album si trovano momenti più che rispettabili, non puramente nostalgici, autoreferenziali o ancora peggio pretestuosi. I nuovi Pumpkins sono autori di un rock piuttosto maturo, valido e ben suonato, a dispetto di quanti si ostinano a voler misurare Corgan su un eterno confronto con Siamese Dream o Mellon Collie - un album che tra l'altro, pur con i suoi indiscutibili meriti, non mancava di annoverare un buon numero di tracce riempitivo.

L'unico problema è costituito dal fatto che Corgan e i suoi sono adesso un fiume in piena. Anche tralasciando la vasta quantità di materiale affidato solo alla rete (per motivi di anzianità mi occupo solo di musica "fisica"), questo lavoro, come il precedente, consta di una scaletta lunga sia per quantità di brani che per durata dei medesimi. Inutile dunque sottolieare che questo è il principale difetto dell'operazione: mettendo in scaletta solo gli otto-nove brani migliori, si sarebbe sfiorato il capolavoro, siamo invece di fronte ad un album che a metà strada ha già iniziato a stancare.

Ahimè, ormai quasi nessuno resiste alla tentazione di riempire un CD di tutto quanto si riesce a farci stare, e ci è andata bene che non si sia pensato ad un doppio. Comunque, per chi ha voglia di farsi la propria scaletta, qui si troverà abbastanza di meritevole.

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