18 gennaio 2008

A cosa è servito il 2007?

E' iniziato da poco un nuovo anno e proliferano i soliti bilanci e le solite liste di cose da ricordare. Ho sempre guardato a questo tipo di cose con una certa sufficienza e compatendole come tristi obblighi editoriali dovuti alla tradizione più che ad un'esigenza dei lettori.
Visto però che ultimamente mi piace contraddirmi, eccomi qua con la mia lista dei dischi da salvare del 2007.
Prima ve li sparo e poi faccio qualche commento.

01. Einsturzende Neubauten Alles Wieder Offen
02. Gravenhurst The Western Lands
03. Grinderman Grinderman
04. Pankow Great Minds Against Themselves Conspire
05. Throbbing Gristle Part Two - The Endless Not
06. Radiohead In Rainbows
07. Franco Battiato Il Vuoto
08. The Good, The Bad And The Queen The Good, The Bad And The Queen
09. Siouxsie Mantaray
10. The Stooges The Weirdness

Nonostante acquisti dischi a vagonate, e sebbene abbia evitato di inserire in lista dischi che non posseggo, ho lasciato fuori davvero poca roba; il che significa che di dischi targati 2007 nella mia collezione ce ne sono ben pochi - probabilmente non più di 20.
Mi è piaciuto molto poco quest'anno dal punto di vista musicale, e soprattutto non vi ho trovato novità davvero degne di nota.
L'età media dei personaggi che appaiono nella lista è altissima (Battiato e Iggy Pop hanno passato i 60, Siouxsie ha toccato i 50, come Nick Cave e Blixa Bargeld...).
In genere non amo le opere più tarde nelle discografie degli artisti, anche quelle che seguo più fedelmente. Sono invece ben felice di fare scoperte inaspettate e di lasciarmi sorprendere. Il 2007 mi ha riservato solo sorprese da parte di vecchie cariatidi: mi ha sorpreso la bellezza stordente del disco del rinnovato Nick Cave/Grinderman; mi ha stregato il fascino senza tempo del ritorno dei Throbbing Gristle; mi ha preso in contropiede il grande e inaspettato lavoro degli italiani Pankow.
Ho letto da qualche parte (edit: no, l'ho sentito, ma ne parlerò in altra sede) che il rock, come già da decenni il jazz, è ormai entrato definitivamente nella sua fase imitativa, e che non produce più nulla di nuovo.
Ebbene, temo proprio che sia vero.

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