24 aprile 2008

Rinf e Neon: la Firenze veramente alternativa

Mai troppe lodi saranno innalzate alla benemerita Spittle Records, etichetta italiana che, dopo una breve esistenza nella seconda metà degli anni '80, è risorta negli ultimi anni con una imperdibile serie di ristampe di materiali che rischiavano altrimenti di restare sepolti per sempre.

Dopo alcune uscite dedicate all'hardcore italiano (Putrid Fever e Stazione Suicida tra gli altri) il catalogo si è decisamente orientato verso la new wave italiana, con diverse pubblicazioni pregevoli e a volte sorprendenti.
Citerò ad esempio l'incredibile cofanetto Silence Over Florence, contenente 4 CD con vecchi demo, EP e live rispettivamente di Pankow, Polyactive, Karnak e Rinf. Oppure i due album Gathered e Body Section, raccolte di artisti (allora) emergenti, pubblicate originariamente su iniziativa della rivista Rockerilla negli anni 1982/83.

Un catalogo che ora si arricchisce di due nuove uscite, davvero inattese ed anche per questo ancora più godibili.

Il primo titolo è Chaosjugend Strasse dei Rinf.

I Rinf sono uno dei gruppi più oscuri che animavano le serate fiorentine degli anni '80, e confesso di non averli mai sentiti nominare prima di trovarli, con il brano Danke Mami, nella già citata raccolta Body Section.
Un vero peccato che abbiano lasciato una traccia così labile nella memoria di quegli anni, perchè si tratta di una delle realtà più interessanti, rigorose e innovative che mi sia capitato di riscoprire.

Mentre i concittadini Litfiba e Diaframma rimasticavano proposte post punk e "dark" (come si diceva in Italia), sulla strada iniziata da nomi ben noti del panorama anglosassone (Joy Division, Cure, Bauhaus...), i Rinf scelsero la via ben più difficile della no wave newyorchese. Guidati dall'esempio di James Chance (e non solo) diedero vita ad un pop-funk-jazz schizoide e malato, difficile da suonare (provate a mettervi nei panni del bassista, vera macchina dub) e intransigente nelle scelte sonore e vocali, vedi ad esempio la decisione di utilizzare il tedesco come prima lingua, che all'epoca non seguiva alcuna moda ma che pare oggi stilisticamente perfetta.

In Chaosjugend Strasse sono raccolti il primo EP del 1983 ed altri brani di varia provenienza. Consigliatissimo.

Ancora più "difficile" Oscillator dei Neon, un album di materiale dal vivo finora completamente inedito, risalente al primissimo periodo della band (1979), quando tutto era affidato, appunto, agli oscillatori. Non c'erano ancora le canzoni che renderanno (giustamente) famosi i Neon, non c'era la raffinatezza quasi pop che verrà poi raggiunta a metà degli '80.

C'erano oscillazioni e rumore, una ricerca che ricorda Cabaret Voltaire e Suicide, musica che forse non aveva un pubblico e che oggi appare incredibilmente più "avanti" di quanto altro accadeva nel Belpaese in quegli anni.

Se adorate lasciarvi mandare in trance dal suono caldissimo dei synth dell'epoca, correte a cercarne una copia.

2 commenti:

Note dal fronte ha detto...

Ciao sono fabrizio bassista dei Rinf....il nome non erano altro che le nostre iniziali.

Note dal fronte ha detto...

Dimenticavo io ero l'autore di quasi tutti i pezzi e anche il logo del nome...è opera mia
ciao