
Questo se lo saranno ben atteso i due musicisti salentini (ma d'adozione milanese), i quali evitano il possibile passo falso di proporre in scaletta un clone del singolo di successo del primo disco, ma si guardano anche bene dal modificare la propria formula, che viene rivisitata senza troppe variazioni.
Inutile dunque cercare la Pop Porno 2 che non c'è, ma

Si ritrovano nell'album apprezzabili bozzetti alla Gainsbourg-Birkin, intrecci vocali ben studiati, arrangiamenti carini, suoni modaioli ma neppure troppo, insomma una piacevolezza leggera che appaga ma svanisce un po' troppo presto.
Nonostante venga confermata la mia buona impressione sul loro pop ottimamente confezionato, nonostante la conferma di una capacità notevole nella realizzazione degli arrangiamenti, e nonostante l'apprezzamento per lo spy-blues di Cosa Dubiti, per il cabaret sonoro di Overdrive, per la disco-modernariato di Fumo negli Occhi, mi aspettavo qualcosa di più dal duo Contini / De Rubertis. Gli auguro comunque tutto il successo del mondo e li attendo al varco del terzo album.