19 giugno 2010

Where did the UNKLE fall

Il terribile giochino delle etichette di genere, sempre opinabile (anche quando ci sono pochi dubbi sull'appartenenza di un gruppo ad una "scena" riconoscibile), si inceppa a volte in modo grave, affibbiando in eterno ad un gruppo o progetto una definizione poco sensata.

E' il caso degli UNKLE, frettolosamente infilati negli anni '90 nel calderone del trip hop, anzi indicati addirittura da alcuni come "il futuro del trip hop", e lì rimasti a dispetto di qualsiasi ragionamento.

A me invece sono sempre sembrati un'evoluzione ben diversa della scena DJ dei primi anni di quel decennio. Una scena, certo, legata all'hip hop ed alle tecniche di scratching e di sampling, tutte cose confluite anche nella costola "trip", ma nel caso degli UNKLE c'è una inclinazione molto più vicina all'electro pop raffinato e un po' intellettuale, roba che si avvicina decisamente più a Bjork che ai Massive Attack, tanto per dire.

Where did the night fall è il quarto album di studio di una storia discografica rarefatta, fatta di lunghissimi silenzi appena intervallati da raccolte di materiale vario (soundtrack, raccolte di remix). La forza del progetto, il cui unico punto fermo è rappresentato da James Lavelle, è stata sempre l'uso di ottime collaborazioni: nei dischi usciti con l'etichetta UNKLE si ritrovano nomi eccellenti come DJ Shadow, Richard Ashcroft, Thom Yorke, Ian Brown, Josh Homme, Ian Astbury, Mark Lanegan, e la lista sarebbe ancora lunga.

Questo quarto disco si innesta nel solco tracciato dai precedenti, senza introdurre innovazioni o brividi particolari. C'è qualche canzone di eccellente fattura, momenti pop di sicura efficacia, arrangiamenti perfetti e un eccelso lavoro dii studio.

Il problema degli UNKLE sta però nel loro essere privi di un'anima o di una visione unitaria. Ogni singolo brano può essere gradevole o restare anche impresso per qualche ora, ma nulla in definitiva sopravvive alla polvere del tempo. Peccato, perchè di qualità ce n'è tanta e il lavoro di produzione è di altissima scuola.

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