17 febbraio 2008

Bauhaus Go Away White

Ma come fate a sapere che sta per uscire un nuovo disco dei Bauhaus e ad essere ancora vivi?

"Go Away White" sarà nei negozi il 4 marzo.
L'album fa seguito a Burning From The Inside (1983!) e non so cosa aspettarmi. Potrebbe essere un capolavoro ma anche una cocente delusione.
Punti a favore: la voce di Peter Murphy è ancora intatta (lo dimostrano la carriera solista e i recenti live con i Bauhaus); la band ha suonato talmente tante volte negli ultimi anni il vecchio repertorio da dover essere capace di entrare in "modalità Bauhaus" senza troppe difficoltà. Punti a sfavore: il 2008 non è il 1978; il genere goth è stato inflazionato e snaturato al punto che i nuovi brani del quartetto potrebbero risentirne; gli anni passano per tutti e il rischio è di coprirsi di ridicolo.

Per ingannare l'attesa, e per smorzare l'ansia, vi traduco parte del trafiletto presente sul sito della band.

<<[...] ‘Go Away White’ è stato registrato in 18 giorni allo Zircon Skye di Ojai, con il cantante Peter Murphy, il bassista David J, il chitarrista Daniel Ash e il batterista Kevin Haskins che hanno suonato insieme in una stanza, tenendo le prime registrazioni come tracce definitive. E così, c'è un nuovo disco, anche se apparentemente si tratta anche dell'ultimo, in quanto la band ha deciso di pubblicarlo come un canto del cigno postumo. [I Bauhaus si sarebbero definitivamente sciolti dopo la registrazione dell'album, e nessuna data live è prevista, NdT].
‘Go Away White’ è tutto ciò che si potesse sperare che i Bauhaus potessero rilasciare come ultima dichiarazione. Con in copertina una foto di
Bethesda, l'angelo delle acque miracolose del Central Park di New York, la musica all'interno è puro restauro catartico, uno sguardo psichedelico su un istante incantato. Aiutato in parte dall'ispirato utilizzo da parte di Daniel Ash del pedale wah wah Vox che fu di Jimi Hendrix, regalatogli da Peter Murphy all'inizio delle sessioni, è tanto pop quanto sperimentale.
Le 10 canzoni di ‘Go Away White’ convogliano il tipo di magia senza tempo che ci si potrebbe aspettare da un cartellone impossibile con Joy Division, Bowie, Devo, the Creatures, Antony, My Bloody Valentine e Kraftwerk- con Oscar Wilde a fare da maestro di cerimonie.
[...]
(Adam Gnade)>>
“I come with this darkness and go away white.”

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Aggiornamento 19/02/08:

Ho avuto modo di ascoltare il disco in anteprima. Non mi sembra, ehm, bellissimo.
Gli darò qualche altro ascolto, per una recensione attendo l'uscita ufficiale.

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