3 settembre 2008

Rough Trade

Mai stati a Londra?

Io, nonostante l'ormai veneranda età, non c'ero mai andato prima di questa estate.

Tutti sappiamo che si tratta di una città in cui ci sono fin troppe cose da vedere, e che prima o poi vale la pena di visitare. Ed è risaputo che per gli appassionati di musica è una meta pressochè obbligatoria.
In realtà la città ha gradualmente perso la sua centralità nella produzione musicale, che era una forte caratteristica degli anni '80, e non offre più la visione di una attività frenetica in questo campo, così come è ormai difficile imbattersi nel classico punk con abbigliamento d'ordinanza, a meno di andare a farsi un giro a Camden Town.

La capitale inglese conserva però anche da questo punto di vista il suo fascino storico, ed offre due notevoli vantaggi ai collezionisti di dischi: è piena di negozi (alcuni molto specializzati) ed offre prezzi che in Italia possiamo anche sognarci (quello medio per un CD è sulle 10 sterline, non più di 12-13 sterline per le novità freschissime, special price a 5 sterline).

Quello che vedete nella foto (non l'individuo in primo piano, quello sono io) è Rough Trade, un punto di riferimento storico per tutti gli amanti della musica new wave, post-punk e alternative degli ultimi tre decenni.

Il negozio di dischi ha aperto nel 1976, con lo storico punto vendita di 202 Kensington Park Road, a Notting Hill. Inizialmente importava dischi dagli USA e dalla Giamaica, focalizzandosi però rapidamente sulla nascente scena punk e new wave e privilegiando le autoproduzioni.

Nel 1978 fu fondata la "Rough Trade Records" che diede l'avvio ad una propria produzione, dando alle stampe nomi come Stiff Little Fingers, Swell Maps, Raincoats, Cabaret Voltaire e molti altri.

Nel 1982 il negozio e la label, per motivi di spazio, si separarono, ed il primo fu quindi spostato al 130 di Talbot Road, mentre l'etichetta metteva sotto contratto gli Smiths. Nel 1988 fu aperto un scondo negozio di Covent Garden, al 16 di Neal's Yard.

Di recente, nel 2007, il negozio in Talbot Road è stato rinnovato, ed è stato aperto un nuovo punto vendita di grandi dimensioni, denominato "East End shop", in Brick Lane. Il negozio include un coffee shop, un palco per performance, un internet point e molto altro.

Una specie di paradiso... o un inferno, se sul momento non avete a disposizione la quantità di denaro necessaria ad acquistare le dozzine di CD introvabili che avete appena trovato. Ora capite perchè nella foto mi potete ammirare desolatamente accasciato sull'accogliente tavolo fuori al negozio. Sto decidendo a cosa rinunciare. E non è un bel momento.

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