31 maggio 2008

Nick Cave and The Bad Seeds - Alcatraz 28 maggio 2008

Qualche giorno per metabolizzare dovevo prendermelo. Non avevo tanta voglia di scrivere di questo concerto, ma mi pareva assurdo non buttare giù due righe, quindi eccomi qua.

Dico subito che Nick Cave ha dimostrato ancora una volta una vitalità indomita ed una grandissima capacità di tenere la scena. Eccellenti la sua grinta, l'ironia tagliente, l'affiatamento del gruppo.

Strana, da certi punti di vista, la scaletta proposta. E' stato suonato,com'era prevedibile, quasi per intero l'ultimo Dig, Lazarus, Dig: ben 9 pezzi degli 11 che compongono il disco hanno trovato spazio sul palco dell'Alcatraz. Per il resto però si è notata una scelta di brani che hanno spaziato praticamente in tutta la vecchia carriera, come a voler fare una specie di consuntivo. Ecco allora susseguirsi brani come Tupelo, The Mercy Seat, Red Right Hand, Deanna, Nobody's Baby Now, The Ship Song, Papa Won't Leave You Henry, addirittura Hard On For Love da Your Funeral, My Trial. Molto applaudite nei bis la splendida Into My Arms (unico estratto dal periodo "lento" di The Boatman's Call e No More Shall We Part) e la scatenata Stagger Lee da Murder Ballads.

Pare che Nick voglia passare un colpo di spugna su una parte della produzione che non aveva convinto del tutto i suoi fan, tornando ad un suono più grintoso e ad esibizioni più movimentate, e il pubblico presente ha sottolineato entusiasticamente il proprio apprezzamento per questo tipo di scelta.

Per molti versi la nuova impostazione paga: rispetto al precedente tour, nel quale la particolare materia sonora dei brani di Abattoir Blues / The Lyre Of Orpheus aveva richiesto la presenza di coriste (allargando un organico già nutrito) ed aveva reso estremamente variegata la proposta, con un certo inevitabile contrasto tra materiale più e meno recente, qui si è notata invece una maggiore compattezza, e lo scarto tra brani vecchi e nuovi non è mai risultato eccessivo.

Purtroppo non tutte le canzoni dell'ultimo album hanno retto, a mio parere, alla prova dal vivo. Forse anche a causa degli arrangiamenti, che in ceri casi dipendono da equilibri difficilmente riproducibili sul palco e che andranno maggiormente rodati.

Qui però interviene quella che per me è stata la vera nota dolente: l'acustica dell'Alcatraz purtroppo si è rivelata decisamente inadeguata al materiale proposto, rendendo difficile apprezzare gli arrangiamenti e impossibile cogliere le sfumature. Mi restano dunque dei dubbi sull'effettiva resa dei pezzi nuovi. Per la maggior parte della serata è stato difficile distinguere chi facesse cosa, e il suono, normalmente ricchissimo, della band si è ridotto quasi ad un rimbombo indistinto che spesso pareva anche un po' fuori tono rispetto alla voce, lasciando supporre che anche Nick avesse problemi con le spie. Un ensemble di grande capacità come i Bad Seeds merita cornici più adeguate che non discoteche e arene di medie dimensioni, pena un appiattimento decisamente immeritato. L'Alcatraz poi si segnala per un impastamento dei bassi che avevo notato anche qualche anno fa con i Bauhaus.

La gran parte del pubblico, in compenso, forse ormai assuefatto ad assistere a cose ben peggiori, non mi pare abbia notato più di tanto la cosa. Fortunati loro; io non posso dire di essermi goduto il concerto come sarebbe stato giusto.

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