24 maggio 2008

Jewels from paper

I "gioielli" raccolti in questo nuovo CD del gruppo industriale tedesco, altro non sono che il risultato di una serie di sessioni realizzate tra il 2006 e il 2007 e i cui risultati erano stati già resi disponibili come download per gli iscritti al sito ufficiale della band.

Materiale che proviene dunque da un percorso parallelo a quello che ha portato, mediante sedute di tipo più tradizionale, alla pubblicazione del recente ed acclamato Alles Wieder Offen.
E la differenza tra i due lavori si sente eccome, il che giustifica ampiamente la pubblicazione di un nuovo disco così a ridosso del precedente.

I 15 brani sono stati infatti composti in un modo estremamente particolare anche per i Neubauten. E' stato utilizzato un gruppo di carte, sviluppate da Blixa Bargeld ed utilizzate anche nel recente tour, sulle quali sono riportate delle indicazioni, di carattere non sempre strettamente musicale. In base a queste indicazioni i musicisti devono improvvisare le proprie parti.
Ogni membro del gruppo ha estratto almeno due carte per ogni composizione, con combinazioni spesso di ardua interpretazione. Nel libretto del CD sono riportate le carte estratte per ogni brano.
Un esempio: per la traccia Hawcubite, Blixa Bargeld ha estratto le carte "a high note", "to repeat", "to sing"; Alexander Hacke la combinazione "song", "eigthth", "in the centre"; N.U.Unruh ha avuto da fare con "scream", "loop", "to cut", "not at the beginning"; Jochen Arbeit si è cimentato con "voices", "less", "not played"; Rudolf Moser ha dovuto cavarsela con "not", "even more", "even earlier".

Quello alla base di Jewels è dunque un giochino, o un esperimento se si vuole usare un termine più nobile, ma un giochino che può portare a risultati estremamente interessanti se a praticarlo non sono gli ultimi arrivati, ma persone abituate da anni a trattare con materiali sonori irrituali ed originali.

E infatti l'album ha un'aura particolare, decisamente meno orecchiabile e più sperimentale rispetto alle pubblicazioni più recenti della band, ma anche stranamente accattivante, in quanto la necessità di esprimersi con improvvisazioni "guidate" ha costretto i cinque musicisti ad esprimersi in modo personale e spontaneo, con soluzioni astratte ma anche sorprendentemente efficaci.
Lungi dal riportare al primo periodo della band, in quanto manca della furia espressiva che era caratteristica peculiare dell'epoca, Jewels si pone però come contraltare alla composizione meditata che contraddistingue gli E.N. del terzo millennio. Un vero gioiello preziosissimo, dunque, per chi segue il gruppo ma anche per tutti gli amanti della musica industriale e dell'intelligenza artistica.

Da citare infine il bellissimo volumetto rilegato, un vero e proprio libro, che costituisce la confezione dell'album, contenente una lunga introduzione di Blixa Bargeld, spiegazioni dettagliate per ogni brano, testi in tedesco con traduzioni in inglese, fotografie.
Ulteriore bonus presente sul CD, un filmato Quick Time di circa 40 minuti, che testimonia la gestazione di alcuni brani. Mancano purtroppo i sottotitoli in inglese che avrebbero facilitato la fruizione... ma questo è decisamente un cercare il pelo nell'uovo.

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