5 luglio 2008

Mark E. Smith is a 50 year old man

Star dietro alla sterminata discografia del gruppo di Mark E. Smith è una cosa piuttosto ardua.
Tra dischi di studio, live, raccolte, EP, singoli e cofanetti si superano tranquillamente i 100 titoli (ed una visita al sito non ufficiale ve ne darà la prova).

Sorprende dunque che Imperial Wax Solvent, ventisettesimo album di studio della band, riesca ancora a mostrare qualcosa di fresco ed interessante.
Intendiamoci: non sempre il nostro riesce a convincere con album eccellenti, ma qualche zampata da vecchio leone, ed una indomita attitudine punk/new wave che pare mai sopita, riescono a rendere dignitosa qualsiasi nuova prova.

E non va dimenticato che, pur rassegnati al fatto che l'ultimo vero capolavoro è archiviabile all'incirca nel 1985, con l'ottimo This Nation's Saving Grace, anche di recente qualche bel guizzo c'è stato: album come The Unutterable (2000) e The Real New Fall LP (2003) sono delle pregevoli acquisizioni nella discografia dei Fall.

Imperial Wax Solvent segue all'anomalo Reformation Post TLC, un album registrato in fretta e furia dopo una litigata che aveva deciso Smith a licenziare l'intero gruppo e ad assumere dei nuovi musicisti americani per le sessioni. Il risultato era stato un disco incerto e a tratti debole, ma godibile e con qualcosa addirittura di adolescenziale, come se l'ennesima "reformation" avesse concesso una vera nuova ripartenza.

Qui però la formazione è nuovamente rimaneggiata, proseguendo nella tradizione che vuole Smith unico membro stabile. Restano della precedente esperienza la tastierista (e moglie di Smith) Elena Poulou e il bassista Dave Spurr. Il chitarrista è Pete Greenway (che era apparso soòo in alcune tracce di Reformation) mentre il batterista è Keiron Melling.
Le conzoni in gran parte ricalcano, tra alti e bassi, stilemi tipici dei Fall, con Mark E. Smith nell'abituale registro tra il declamatorio e l'ubriaco.

Spiccano tra le altre Alton Towers, che apre degnamente l'album con un giro di basso ipnotico in primo piano ed effetti sonori sullo sfondo; 50 Year Old Man, che in 11 minuti racchiude tre sezioni molto diverse tra loro e il cui testo ci ricorda che il nostro ha raggiunto il mezzo secolo di età ma non intende mettere la testa a posto; I've Been Duped, pezzo atipico, molto vicino ai Sonic Youth, con la voce di Elena Poulou che si sostituisce a quella di Smith, e Taurig, un'interessante composizione completamente elettronica della Poulou.
Per il resto siamo su territori noti, con qualità nella media.

L'album isomma rispecchia con precisione ciò che ne disse anni fa John Peel: "Always the same, always different".

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