28 dicembre 2008

Chrome box reissue

I Chrome sono stati definiti "gli Stooges che suonano i Can nell'iperspazio". Sebbene questa definizione potrebbe applicarsi a dozzine di sonorità differenti, mi pare azzeccato ricordarla e, già che ci sono, provare a coniarne altre. Ad esempio, potrebbero essere i Pere Ubu che suonano Brian Eno senza mai essere usciti dal sottosuolo, oppure Zappa che suona Stockhausen nelle profondità dell'oceano.
Starete intuendo che, per capire davvero cosa facessero i Chrome, è necessario ascoltarli.

Bisognerà allora iniziare da qualche parte. E qui si scopre che hanno una discografia troppo complessa, questi Chrome. A complicarla ulteriormente sono venute negli anni diverse edizioni e ri-edizioni di album, raccolte, box e cofanetti vari.

Per capirci qualcosa, va innanzi tutto sottolineato che la discografia a nome Chrome si divide in diversi periodi, che si distinguono per la presenza o meno di uno dei due membri principali: Damon Edge ed Helios Creed.

La primissima fatica discografica, The Visitation, uscì per la verità nel 1976 con il solo Damon Edge nell'organico. Si tratta di un album che si fa rientrare per comodità nella prima fase del gruppo, ma costituisce un oggetto a se' stante, poichè già dal secondo album le cose cambieranno.

Seguirono infatti tra il 1977 e il 1983 diversi album, singoli ed EP con la formazione "classica", comprendente sia Creed che Edge. Questo è il periodo più interessante della storia del gruppo, ed è caratterizzato, dal punto di vista del collezionista, dalla difficilissima reperibilità sia dei vinili originali che delle ristampe in CD.

Dopo la defezione di Creed seguì una seconda fase, periodo nel quale restò il solo Damon Edge a capitanare la nave dei folli. Gli album susseguitisi tra il 1984 e il 1994 con la nuova formazione sono caratterizzati da un sostanziale distacco dal sound originale del gruppo.

Con la morte di Damon Edge nel 1995, fu però Helios Creed a riprendere il moniker Chrome ed a dare vita a diversi nuovi album con una nuova formazione, comprendente sia membri delle precedenti incarnazioni del gruppo, sia nuove presenze. L'ultima uscita di questa versione che potremmo definire "mark III" risale per il momento al 2002.

Maggiore interesse, abbiamo detto, suscita però il primo periodo, quello che va dal 1977 al 1983. Il miglior momento dei Chrome fu infatti quello in cui i due pazzoidi che ne tenevano il timone tiravano uno da una parte e uno dall'altra, favorendo un equilibrio incerto che era anche il marchio di fabbrica della formazione.

Già nel 1982 era stato pubblicato un "box", ovviamente in vinile, nel quale si riassumeva in 6 dischi il repertorio della band. Si trattava della riproposizione integrale degli album The Visitation, Half Machine Lip Moves e Blood On The Moon, e delle tre raccolte No Humans Hallowed, Chronicles I e Chronicles II, che racchiudevano singoli, EP e nuovo materiale.

Nel 1996 la Cleopatra ha riproposto un "box" in CD, con identica copertina e stesso titolo, ma con una tracklist decisamente rimaneggiata. Una scelta strana e certamente discutibile. Siccome però questa versione del box, in 3 CD, è stata appena ristampata, e siccome è in sostanza l'unica possibilità di mettere mano su quasi tutta la produzione Edge\Creed, eccomi a darvene conto.

Dopo attenta analisi dei brani inclusi e confronto delle tracklist, eccovi un resoconto di cosa contiene il box.

Le prime sei tracce del CD1 sono tratte da Alien Soundtracks (1977), dal quale dunque restano esclusi ben quattro brani. Dalla traccia 7 alla traccia 16 è proposto quasi per intero l'album Half Machine Lip Moves (1979), con la sola esclusione dell'ultimo pezzo del disco originale. Le tracce 17, 18 e 19 sono tratte dalla compilation Subterranean Modern, che uscì nel 1979 con tre pezzi dei Chrome, tre degli MX-80 Sound, tre dei Residents e tre dei Tuxedomoon. Questi tre brani sarebbero turrora inediti su CD se non fossero stati contemporaneamente inclusi in una nuova compilation dei Chrome dalla Cleopatra.
La traccia 20 è uno strano sunto dei cinque pezzi che componevano l'EP Read Only Memory (1979). I brani risultano tagliati e mixati tra loro, una scelta davvero discutibile. Nel box del 1982 l'EP veniva invece riproposto per intero all'interno del vinile No Humans Allowed. L'ultima traccia del CD è dedicata al lato B del singolo New Age (1980), anch'esso incluso in origine in No Humans Allowed.

Le prime 8 tracce del CD2 ripropongono, quasi integralmente, l'album Red Exposure (1980). Restano fuori però due pezzi del disco originale. Le tracce 9 e 10 sono dedicate ai due brani inclusi nel 12 pollici Inworlds (1981), anch'essi in origine inclusi in No Humans Allowed. Le tracce dalla 11 alla 19 (con l'esclusione della traccia 15) ripropongono quasi fedelmente l'album Blood On The Moon (1981), meno un brano, al posto del quale c'è però l'inclusione di uno strumentale inedito (la traccia 15, appunto).

Il CD3 si apre con un brano inedito (se non per la solita apparizione in No Humans Allowed). Dalla traccia 2 alla traccia 8 trovano posto i brani di 3rd From The Sun (1982), stavolta senza tagli. Le restanti tracce, dalla 9 alla 15, raccolgono diversi singoli e inediti, tutti originariamente presenti, nel box originale, nei due vinili Chronicles I e Chronicles II, e poi raccolti anche nell'album Raining Milk.

Vi è venuto il mal di testa? Anche a me. E dire che sarebbe bastato aggiungere un quarto CD per consentire la pubblicazione di tutti i brani del 1977 al 1983, senza tagli e rinunce. Il sospetto che non si sia voluto fornire l'opera omnia, in modo da non rendere del tutto inutile un'eventuale prossima ristampa degli album integrali, è lecito. Mi consolo da questo pensiero con l'ascolto di queste 55 tracce che arrivano direttamente dall'iperspazio, esempio assoluto di genialità, originalità e folle coraggio. Evviva.

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