15 ottobre 2008

Edizioni "speciali"... ma per chi?

Aumenta, da qualche anno a questa parte, il numero degli album che vengono pubblicati anche in versione "special edition". Ma quante volte queste edizioni sono davvero "special"?

Me lo domando spesso, e in genere mi rispondo che spendere di più - anche 10 euro in più - per avere qualche bonus risicata è un bel modo di farsi prendere per il sedere, e di conseguenza porto alla cassa la versione normale.

A volte però si verifica un fenomeno che definire orrendo è poco: l'edizione normale sparisce dagli scaffali (magari va "out of print" e scivola nel limbo) mentre si trova ovunque la sola versione "special". La quale costa magari una cifra assurda, bloccando ogni fremito di concupiscenza nei confronti dell'agognato titolo.

Faccio un esempio. Sto cercando di completare, con molta circospezione (leggi: cercando di non spendere un capitale) la discografia degli Opeth.
In questo senso, è stata benvenuta l'edizione giapponese in mini-cofanetto che ha raggruppato i primi tre album. Scovata in giro a meno di 30 euro: un affare.
Anche per i successivi Blackwater Park, Deliverance e Damnation ho avuto una certa fortuna: si trovano in giro a prezzo speciale da qualche tempo, e cercando con un minimo di pazienza li ho portati via a 6.90 ciascuno.

Il discorso si è complicato con Still Life. Pubblicato prima come disco singolo, e poi in edizione doppia, è ormai praticamente introvabile nella prima versione. Pare si riesca solo ad ordinarlo; proverò.
Il problema dell'edizione "speciale" è che non offre praticamente nulla per un prezzo più che doppio: contiene una inutile (almeno a mio modo di vedere) versione in audio 5.1 dell'intero album, più un brano dal vivo. Un po' poco per giusticare la differenza di prezzo, non credete?
Analogo discorso per il ben più recente Ghost Reveries: sparito il CD regolare, mentre ho difficoltosamente rintracciato un negozio che ha in scaffale la versione doppia, con DVD 5.1. Naturalmente resterà dov'è. Anche perchè avere una edizione cartonata larga due centimetri, cje ti prende via spazio inutilemente, mi dà anche un po' di fastidio. E poi un disco con un aspetto speciale deve anche esserlo. E' una questione etica, mi viene da dire.
Ma il bello è che sta seguendo la stessa sorte addirittura il recentissimo Watershed (2007), del quale ormai si trova solo la versione doppia. Fortuna che l'ho arraffato nel breve periodo in cui è stato disponibile in special price a 9.90, prima di dileguarsi.

Sembra strano che in un periodo in cui le vendite di dischi crollano vertiginosamente, il mercato risponda con una politica che, in sostanza, alza i prezzi anche sui titoli usciti da qualche anno. Evidentemente in qualche super ufficio ai piani alti di qualche mega grattacielo, qualche super manager pensa di poter salvare la baracca (e la preziosa sedia in pelle umana sulla quale tiene posato il prezioso deretano), continuando a spremere quei pochi appassionati che ancora spendono parte del proprio introito (parte sempre più esigua, ahimè) per qualche CD.
Mi sa che hanno sbagliato i calcoli.

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