20 ottobre 2008

Featured Artists Coalition: una rivoluzione?

Bryan Ferry, Craig David, David Gilmour, Gang of Four, Howard Jones, Iron Maiden, Kaiser Chiefs, Peter Hammill, Radiohead, Richard Ashcroft, Robbie Williams, Soul II Soul, The Futureheads, The Verve, Travis...

Cosa accomuna tutti questi artisti, oltre al fatto di essere inglesi e di essere tutti più o meno noti al pubblico?

Da qualche settimana, il fatto di avere fatto fronte comune e di avere fondato una associazione: la Featured Artists Coalition. L'obiettivo è quello di ottenere un maggiore controllo sulla propria musica e di avere, al contrario di quanto gli offrono gli attuali contratti, una certa voce in capitolo per ciò che riguarda le strategie di marketing sui prodotti che portano impresso il proprio nome.

Le istanze avanzate non sono di poco conto, e vanno in una direzione finora mai imboccata dal mercato della musica: portare l'artista al centro della propria attività commerciale, e restituire alle etichette il ruolo di tramite rispetto al pubblico, e non, come attualmente avviene, di regista unico delle attività di produzione e commercializzazione della musica.

Gli artisti, forti anche di alcune esperienze indipendenti che hanno riscosso un discreto successo (Radiohead, Marillion, Nine Inch Nails sono solo alcuni esempi), chiedono innanzi tutto di mantenere i diritti sulle proprie produzioni, i quali verrebbero soltanto affittati alle etichette discografiche. E vogliono inoltre poter controllare, molto più di quanto non gli sia concesso attualmente, la forma in cui la musica viene venduta.

Il manifesto pubblicato sul sito dell'associazione entra nei dettagli ed elenca sei punti che dovranno essere rispettati perchè si possa ottenere un accordo. La parola ora va alle major, che potranno scegliere di ignorare la questione o di scendere a patti nel nome di una possibile collaborazione.

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