8 novembre 2008

Bollino o non bollino? Il dilemma SIAE

Conoscete il famigerato bollino SIAE, vero? Si tratta dell'adesivo che viene apposto sui supporti discografici (ed anche su altri prodotti editoriali, ma per quanto riguarda l'argomento qui esposto faccio riferimento in particolare ai CD), e che serve non solo a dimostrare che si è versato quanto spettante alla Società Italiana Autori ed Editori per i diritti di pubblicazione, ma anche a distinguere, come chiaramente esposto sul sito della medesima Società, "il prodotto legittimo da quello pirata".

Poco più di un anno fa raccontavo della strana situazione nella quale si trova la SIAE a riguardo: in Italia esiste una norma che considera illegale qualsiasi supporto che ne risulti privo, con la diretta conseguenza che chi viene beccato con CD (anche originali) privi del famigerato adesivo, può essere multato; ma nel frattempo la comunità europea ritiene illeggittima tale normativa, suscitando dunque perplessità sulla validità delle multe inflitte.

Accolgo ora con grande soddisfazione la notizia di una recente sentenza, del Tribunale di Cesena, che ha stabilito - in un particolare caso, ma facilmente generalizzabile - la non obbligatorietà dell'apposizione dei bollini, e quindi ha reso inesigibile la multa richiesta dalla SIAE. Sentenza che arriva dopo un calvario di nove anni sostenuto dall'interessato, ma che certamente servirà da precedente per eventuali casi futuri.
Ne parlava ieri Punto Informatico, che da anni segue con attenzione la questione, e vi rimando dunque al loro articolo per tutti i dettagli.

Questa è una grande vittoria contro un sistema di "autenticazione" dei supporti che oltre ad essere anacronistico ed inefficiente, ed a tutto e solo vantaggio della SIAE, senza che gli autori ne traggano alcun reale beneficio, deturpa orrendamente i materiali fonografici acquistati in Italia.
E solo in Italia, visto che in tutta Europa non esistono bollini ne' nulla di simile.
Ma possibile che dobbiamo sempre farci riconoscere?

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