22 novembre 2008

Pattoneide

Il signor Michael Allan Patton, meglio conosciuto con il diminutivo Mike, e noto soprattutto per essere stato la voce dei Faith No More, è protagonista di una discografia tra le più varie e affascinanti della storia del rock.

Il musicista californiano è stato infatti coinvolto non soltanto, in quanto voce solista, negli album di Faith No More, Mr. Bungle, Fantomas, Tomahawk, e in diversi lavori solisti, ma anche in una miriade di collaborazioni, comparsate, progetti "una tantum", tanto da creare confusione e panico negli estimatori e nei collezionisti che vorrebbero accaparrarsi ogni nota da lui cantata, sussurrata, mugolata, parlata, esplosa, urlata, biascicata.

E non uso tutti questi verbi a caso. Stiamo infatti parlando di uno tra gli interpreti più virtuosi della storia del rock, impegnato in una costante ricerca e sperimentazione che spazia in tutte le tecniche vocali, conosciute e non, con risultati spesso sorprendenti.

In questi giorni ho notato che molti titoli del catalogo pattoniano sono proposti a prezzo speciale dalle principali catene di distribuzione musicale. E allora eccovi qua una veloce carrellata di titoli che potrebbero suscitare il vostro interesse.

L'acquisto che mi piace consigliare maggiormente tra le uscite recenti è la colonna sonora composta da Patton per un cortometraggio di Derrick Scocchera uscita nella prima metà del 2008. Il disco prende il nome dal film - A Perfect Place - ed è pubblicato in una bella edizione cartonata con CD + DVD (colonna sonora e film).
La musica realizzata da Patton per il film oscilla tra Danny Elfman e Angelo Badalamenti, passando per i musical anni '30 e le colonne sonore alla grand guignol. Non mancano arrangiamenti orchestrali di una certa complessità, affiancati ad esperimenti sonori e montaggi radiofonici. Una gioia per le orecchie ed un turbine di citazioni musicali, che si potranno anche non cogliere coscientemente ma che possono far apprezzare quest'album anche a chi non conosce - e non intende accostarvisi - i generi metal in cui il nostro si muove abitualmente.

Tornando indietro di un paio di anni troviamo Peeping Tom, un album annunciato per anni e finalmente pubblicato nel 2006 per l'etichetta Ipecac di proprietà dello stesso Patton. Qui siamo in territori decisamente più pop, e per la verità a farla da padrone è soprattutto l'hip hop, anche se le influenze sono tantissime e si devono in gran parte all'ingente numero di ospiti e collaboratori.
Massive Attack, Amon Tobin, Jel, Bebel Gilberto, Kid Koala, Doseone, Norah Jones, Dub Trio, Imani Coppola e diversi altri appaiono nell'album come vocalist, co-autori, strumentisti.
La prima traccia Five Seconds fa apparire per qualche minuto il fantasma dei Faith No More, poi l'album vira verso altri territori. Ma quello che comunque accomuna il "guardone Tom ai FNM" sono l'orecchiabilità e il gusto per il pop. Si tratta infatti di un album che scorre via facile facile, anche se zeppo di idee e genialate che molti musicisti non se le immaginano in una vita. Forse lascia poca traccia nella memoria, ma per tre quarti d'ora sorprende e infonde vitalità, il che non è male.

Ancora due anni a ritroso e siamo nel 2004, dove invece scoviamo una collaborazione con il musicista norvegese John Kaada. Romances è un'opera molto più cerebrale e inafferrabile, che vede Patton impegnato soprattutto nella creazione di trame vocali, lasciando a Kaada l'impegno strumentale.
I brani sono influenzati, come dichiarato dagli stessi autori, dalle composizioni di Mahler, Chopin, Listz e Bhrams, ma ciò a cui si avvicina maggiormente è la musica da film - che d'altronde è il genere in cui Kaada si cimenta abitualmente.
L'album non è privo di fascino, e le interpretazioni di Patton sono come al solito di ottimo livello, ma forse risulta eccessivamente pretenzioso ed alla lunga le soluzioni sono ripetitive. Non mancano però gli estimatori del genere e Romances ha riscosso un certo successo di critica, per cui è possibile che, semplicemente, incontri poco i miei gusti.

Potrei andare avanti con decine di titoli ma mi fermo qui, almeno per ora. Non escludo in futuro di fare una sorta di "seconda puntata". Aggiungo soltanto poche righe sull'album la cui copertina campeggia in cima a questo post: Pranzo Oltranzista è un folle progetto di musica futurista, ispirato alle ricette futuriste di Russolo e Marinetti. Le composizioni si avvalgono delle collaborazioni eccellenti di John Zorn e del chitarrista Marc Ribot, che imprimono all'album una matrice free jazz che si sovrappone, con risultati incredibili, alle soluzioni più propriamente rumoriste e di spirito propriamente futurista. Pubblicato nel 1997 per l'etichetta di John Zorn, è tuttora reperibile solo a prezzo pieno. Ma potete resistere ad un album che annovera brani con titoli come Elettricità Atmosferiche Candite oppure Carne Cruda Squarciata Dal Suono Di Sassofono?

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