Visualizzazione post con etichetta Sofa Surfers. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Sofa Surfers. Mostra tutti i post

6 ottobre 2012

Superluminal

Dopo essere stati per qualche anno un combo elettronico con forti influenze dub e trip hop, con qualche puntata nel lounge (il vertice di questo primo periodo è l'oscuro Cargo, ma la fama  giunse con un brano remixato da Richard Dorfmeister, l'arcinota Sofa Rockers), gli austriaci Sofa Surfers sono approdati ad una seconda vita dal 2005, ossia da quando si sono dotati di un vocalist (l'eccezionale Mani Obeya) ed hanno abbracciato un filone molto più caldo, con venature rock e soul, che avrà spiazzato qualche seguace della prima ora ma ha sicuramente deliziato le mie orecchie (pur appartenendo io stesso al novero dei fan della prima ora).

Dall'omonimo Sofa Surfers del 2005 a Blind Side del 2010 c'era già stato un crescendo di amalgama compositivo e di intensità emotiva, paragonabili solo forse all'eccellenza del genere, ossia ai Massive Attack di Mezzanine. Temevo dunque che il nuovo album potesse deludermi, come capita a volte dopo che una band ha raggiunto i propri vertici.

Non potevo ricevere smentita più decisa: il nuovo Superluminal è una raccolta sorprendente, una sequenza perfetta di brani straordinari che potrebbero (in un mondo ideale, non in questo) ambire ad essere altrettanti singoli ammazza classifica. E, ci tengo a sottolinearlo, usualmente non cedo facilmente all'iperbole (e sempre meno mi capita col passare degli anni e l'accumularsi degli ascolti).

Trame avvolgenti, basi minimali dal groove asciutto ma irresistibile, sonorità in bilico tra soul e trip hop, la voce di Obeya che tocca l'anima, il guest vocalist Jonny Sass che a metà scaletta spezza opportunamente la possibile ripetitività stilistica fornendo un apporto al livello del collega. Certo, i toni restano sempre moltp scuri, e questo potrebbe non incontrare i gusti di tutti. Ma i miei certamente si, anzi ci sguazzo facendo le fusa come un gatto sul calorifero in una serata autunnale.

01 – Out, Damn Light feat. Mani Obeya
02 – Valid Without Photo feat. Mani Obeya
03 – Word In A Matchbox feat. Mani Obeya
04 – Edgelands feat. Mani Obeya
05 – Broken Together feat. Mani Obeya
06 – In Vain feat. Jonny Sass
07 – Begin (The Shadow Line) feat. Mani Obeya & Jonny Sass
08 – Bound feat. Jonny Sass
09 – Superluminal feat. Mani Obeya
10 – Glitches, Crashes & Ashes feat. Mani Obeya

22 aprile 2010

Blind Side of the Sofa Surfers

Per molti i Sofa Surfers sono solo "quelli di Sofa Rockers", il pezzo che, nella versione remixata da Richard Dorfmeister, li rese brevemente famosi alla fine degli anni '90.

Per chi scrive sono invece un faro che brilla di luce oscura in un territorio di confine tra rock ed elettronica. Il gruppo austriaco rappresenta da più di un decennio un punto di riferimento in una landa poco frequentata dove si mescolano, in modo naturale e mai artificioso, suggestioni trip hop, dub, acid jazz e new wave, in un flusso organico e viscoso che non concede nulla all'orecchiabile ma solletica l'orecchio con morbide carezze sonore.

Blind Side, quinto album di inediti, prosegue nella direzione tracciata col precedente album omonimo del 2005. Il collettivo si è ormai allargato attorno al nucleo storico, assimilando definitivamente il cantante Mani Obeya, che nel lavoro precedente appariva come ospite in tutte le tracce. Il suono si è fatto via via meno elettronico, abbandonando la predominante matrice dub e presentando elementi rock sempre più in evidenza.

Fanno da ponte col passato le linee di basso pulsanti e gommose, e i pattern di batteria ansiogeni che trainano i brani con venature ormai quasi prog. Ma a donare nuova forma e nuova vita al suono dei viennesi sono da un lato la voce di Obeya, in grado di sorprendere con la capacità di stare perennemente in bilico fra tradizione raggae, sprazzi r&b e improvvise arrabbiature quasi punk, e l'uso serrato di chitarre onnipresenti e nervose, che spaziano dalle ritmiche funk metal al rumorismo no wave.

Un album bello e difficile, sintesi perfetta di trent'anni di tradizioni di buona musica, un mantra onirico e a tratti apocalittico; nove brani capaci di donare nuove scoperte ad ogni ascolto.