15 febbraio 2009

Riscoperte: Fluxus

In Italia sembra proprio che il destino della musica sia unico e irreversibile: più una proposta ha dei meriti artistici e tocca corde profonde, maggiore è la probabilità che scompaia lasciando labili tracce nella memoria del pubblico.

Si, lo so, sembrano parole trite e anche a me il concetto pare stantìo e lagnoso. Ma ho tanti esempi a suffragio e pochi contrari, pertanto sottoscrivo e ribadisco.

Salto dunque a citare quello che per me è uno dei migliori gruppi che abbiano pubblicato dischi in questa triste penisoletta negli anni '90: i Fluxus. Non c'è alcuna occasione particolare, semplicemente in questi giorni li sto ascoltando e li (ri)trovo magnifici.

Piemontesi, si formano nel 1994 o forse un po' prima, visto che il primo album vede la luce proprio in quello stesso anno. Si chiama Vita in un pacifico nuovo mondo e si situa in una terra di nessuno dove gli stilemi dell'hardcore e del noise si fondono con un qualcosa in più che ne fa semplicemente i Fluxus e non un qualsiasi gruppo di genere.

A colpire è soprattutto la voce di Franz Goria, che spara con rabbia e amarezza testi mai banali. Si tratta di un modo raro di fare protesta tramite la musica: nessuna istanza partitica, ne' banalità da manifestazione, pochissimi slogan (ma azzeccati: "Coscienza del sapere, coscienza dell'agire / Coscienza della situazione / sapere che non puoi sapere / Per loro non lavorare, non ubbidire / Non fargli usare le armi dell'informazione / Non accettare la pace militare, diserta / E cerca di capire che solo chi ha paura / Ha in mano una pistola"). I Fluxus esprimono concetti semplicemente sensati e lo fanno con la dovuta frustrazione per chi subisce le assurdità del mondo occidentale - e di questo paese in particolare.

Hanno, soprattutto, la capacità di fondere osservazione sociale e indagine dell'interiorità dell'individuo, un'operazione che riesce raramente.
Vedi ad esempio il testo di Logica di possesso: "Non ci rimane che sognare / Un altro tempo, un'altra fine / Non possiamo continuare a possedere sempre di più / Di più, di più / Avere sempre di più / Occhi che accendono i tuoi occhi / E fuori dagli schermi controllano i tuoi sogni / E come ragnatele sulle parole / Che nascondono segreti che non ricordi più / Quello che resta é troppo poco / La passione, il sentimento / La paura che costringe a salire sempre più su / Più su, più su / Avere sempre di più".

Nel 1996 esce Non esistere, conferma del talento compositivo del terzetto, composto da Goria, dal chitarrista/batterista Luca Pastore e dal batterista Roberto Rabellino.

La musica prosegue il discorso stilistico del primo album, con ritmiche più thrash e rinnovata energia, grazie anche alla collaborazione di alcuni membri dei Negazione.

Una vena surreale aleggia su molti dei nuovi testi, ma mi piace soprattutto ricordare il nichilismo di Noi galleggiamo nel vuoto: "Vuoto / Noi galleggiamo nel vuoto della storia / Assenza di coscienza delle cose vere, delle cose false / Degli abusi di potere, resta il nulla / Con cui passare il tempo / Prime luci dell’alba / Un motore che non parte / Leggere libri, non capire le parole / Le formiche sulla carta come buchi neri senza senso / Senza alcuna spiegazione /L’ultimo bicchiere nella luce verde / La spirale, bianca, della confusione con cui restare solo / Finalmente provare a capire / La struttura del vuoto."

Siamo al 1998, e i Fluxus decidono di abbandonare la precente etichetta e di affidarsi alla distribuzione del Manifesto. Esce così Pura lana vergine, che è il loro album più noto anche perchè è rimasto disponibile per molti anni, laddove i precedenti sono oramai introvabili.
I testi sono, se possibile, ancora più sconsolati, con punte di ironia che spezzano il senso di inadeguatezza e di desolazione metropolitana che attraversano tutta la loro produzione.
Musicalmente è sensibile una maggiore varietà stilistica e la scelta in alcuni brani di soluzioni meno aggressive e più strutturate. Un album che rappresenta al meglio la realtà italiana degli anni '90 e che ha trovato ovviamente un'accoglienza praticamente nulla da parte del "mondo della musica".
Non saprei scegliere un testo più rappresentativo tra i diversi capolavori presenti nel CD: vi rimando quindi alla benemerita pagina presente su ilcielosutorino.org, che conserva tutti i testi della band.

Passano altri 4 anni prima dell'ultimo album, l'omonimo Fluxus, pubblicato nel 2002. Stavolta è evidente una vera e propria sterzata stilistica: il muro di suono è quasi del tutto assente, e la ricerca si muove in più direzioni. In almeno tre brani è presente la tromba di Roy Paci, che arricchisce il lavoro di atmosfere inedite ma decisamente funzionali alla costruzione dei brani.

Quest'album è forse il più sottovalutato del quartetto, e decisamente senza ragione. Indica potenzialità che, purtroppo, non hanno potuto esprimersi in un seguito disografico, in quanto il progetto si chiude con quest'ultima fatica.

Ancora i testi la fanno comunque da padrone, con una intelligenza difficilmente eguagliata nella scena "alternativa" italiana (dalla quale i nostri si sono sempre distaccati).

Mi è particolarmente caro quello di Nessuno si accorge di niente: "Come una enorme tribù di primitivi intolleranti / Difendiamo il nostro branco coi denti e stiamo attenti / A non farci calpestare dagli insetti del sistema / Che non vogliono più fare la parte degli oppressi / Nei circuiti manomessi della grande produzione / Mentre ovunque ed in ogni direzione si muovono / I fiumi di persone che abbiamo affamato / Ma tutto è distante / Distante e differente / Mentre nessuno si accorge di niente / Mentre nessuno si accorge di niente."

Dopo, il nulla. Non esistere. L'Italia ha dimostrato di non meritarli e non li piange. Quelli che li hanno amati si ritrovano orfani di una grande band e restano con l'amarezza di non trovare sostituti adeguati.

Da segnalare piuttosto che Franz Goria ha dato vita ai Petrol assieme a Dan Solo, ex bassista dei Marlene Kuntz. L'album Dal Fondo, pur lontano dalle sonorità dei Fluxus, ci consente di apprezzare ancora la sua voce e le sue parole.

6 commenti:

Belz ha detto...

ciao e grazie per avermi fatto conoscere i fluxus.

Michelangelo ha detto...

Grazie a te per averli apprezzati.
Se il mio post è servito a farli conoscere anche ad una sola persona, ne sono felicissimo!

Anonimo ha detto...

belli i fluxus, sì!
mi è sempre dispiaciuto che non abbiano avuto un grande seguito...

txdrm ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
txdrm ha detto...

Il primo album è "Vita in un pacifico nuovo mondo", non "magnifico".
Grazie del contributo fra l'altro niente male, non sarà mai abbastanza per quello che rappresentano i Fluxus (almeno per me).

Michelangelo ha detto...

Grazie per la segnalazione, ho corretto il refuso.