5 luglio 2009

John McGeoch (1955-2004)

Ci sono personaggi che attraversano la storia della musica lasciandovi un'impronta profonda, al punto da essere citati come importante fonte di ispirazione da generazioni di successori, ma che non riescono a raggiungere fama e notorietà, se non in ambienti ristretti agli appassionati ed agli addetti ai lavori.

Uno a cui è toccata questa sorte è sicuramente John McGeoch, un chitarrista scozzese molto attivo tra il 1976 e il 1992, anni nei quali si alternò in diverse band dai nomi, questi sì, notissimi: fu infatti nell'organico di Magazine, Visage, Siouxsie And The Banshees, PIL.

McGeoch è stato un artista originale, dallo stile riconoscibile e molto personale. Usciva spesso dagli schemi di genere, ribaltando i clichè chitarristici abituali, e spesso ha delineato nuove traiettorie per lo sviluppo delle band alle quali ha contribuito.
Mi piace sottolineare in particolare un suo tratto caratteristico, quello di scegliere spesso di suonare l'ultima cosa che ci si potesse attendere dallo sviluppo del brano. Non fu un grande solista, ma il suo approccio armonico e il tipico stile negli arpeggi, oltre all'uso creativo dell'effettistica, lo pongono una spanna più sopra e dieci anni più avanti di molti contemporanei.

Iniziò la carriera artistica in pieno punk collaborando a band come The Skids e i Generation X di Billy Idol, prima di approdare ai Magazine di Howard Devoto. Con loro pubblicò i primi tre splendidi album, negli anni tra il '78 e l'80. Il suo apporto a questa grande band è fondamentale, ed anche alla sua creatività si devono gemme come Shot By Both Sides, The Light Pours Out of Me e A Song from Under the Floorboards.

Fece parte anche della formazione dei Visage, il gruppo seminale del movimento new romantic, nato per volontà di Steve Strange. Dal primo album va ricordato almeno il singolo Fade To Grey (1980), baciato da un grande successo commerciale e tuttora presente in qualsiasi compilation anni '80 che si rispetti.

Passò poi ai Banshees, una formazione nella quale, forse per i delicati equlibri interni della band, si sono alternati innumerevoli chitarristi. Tra tutti fu il più stabile (partecipò a 3 album tra l'80 e l'82), e più volte Siouxsie ha dichiarato che John è stato il miglior chitarrista della band e quello che maggiormente ha contribuito a definirne il sound, arrivando una volta a definirlo "il mio chitarrista preferito di tutti i tempi". Gli album nei quali appare in organico sono dei classici e contengono molti dei brani più noti della band: Happy House, Christine, Spellbound, Cascade, Melt!...
Lasciò il gruppo a seguito di un esaurimento nervoso (destino che lo unisce a Robert Smith, che mollò Siouxsie prima di un tour per il medesimo motivo).

Si dedicò poi agli Armoury Show, con i quali pubblicò il primo album, e a vari progetti e collaborazioni (da citare almeno la partecipazione al primo album solista di Peter Murphy).

Entrò infine nei Public Image Limited di John Lydon, gruppo che nella seconda metà degli anni '80 si affacciava al proprio declino, ma che darà alle stampe ancora tre album ricchi di spunti interessanti sebbene non sempre riusciti. Il gruppo si scioglierà definitivamente nel 1992.

Qui in pratica si spegne la carriera discografica di McGeoch. Dopo alcune ulteriori collaborazioni con diversi artisti, e qualche tentativo abortito di mettere insieme una nuova band, si dedicò infine all'attività di infermiere. Morirà nel sonno nel 2004, all'età di 48 anni.

A citarlo come grande fonte di ispirazione sono stati, tra gli altri, The Edge, John Frusciante, Dave Navarro, Johnny Marr, i Radiohead.

Per ulteriori approfondimenti potete partire dalla pagina a lui dedicata su Wikipedia, o dalle note sul sito dei PIL.

Vi propongo una discografia minima:

Magazine: Real Life (1978)
Magazine: Secondhand Daylight (1979)
Magazine: The Correct Use of Soap (1980)
Visage: Visage (1980)
Siouxsie And The Banshees: Kaleidoscope (1980)
Siouxsie And The Banshees: Juju (1981)
Siouxsie And The Banshees: A Kiss in the Dreamhouse (1982)
The Armoury Show: Waiting for the Floods (1985)
Peter Murphy: Should The World Fail To Fall Apart (1986)
Public Image Limited: Happy? (1987)
Public Image Limited: 9 (1989)
Public Image Limited: That What Is Not (1992)

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