14 febbraio 2009

In arrivo Depeche Mode, Prodigy e Massive Attack

Negli ultimi giorni, da queste parti, l'inverno inizia a cedere terreno a qualche timido raggio di sole. Non che il sole di Milano scaldi particolarmente, ma per molti tanto basta per iniziare a pensare alla primavera.

Primavera che significa anche uscite discografiche imminenti.
Sto dunque scavando in rete per farmi un'idea di cosa posso aspettarmi da tre grossi nomi come Depeche Mode, Prodigy e Massive Attack.

Negli ultimi mesi i Depeche hanno lavorato in studio al nuovo album, che sarà distribuito ad aprile col titolo ormai certo di Sounds of the Universe. Qualche estratto video della lavorazione in studio è testimoniato sul canale YouTube dedicato della band.

Fonti piuttosto attendibili (vedi il sito del fan club italiano) parlano di un album piuttosto diverso dal precedente Playing The Angel: si tratterebbe di un lavoro più elettronico e maggiormente vicino al vecchio suono del gruppo. Il che non vuol dire un granchè: innanzi tutto perchè il "vecchio suono" potrebbe essere quello di Some Great Reward ma anche quello di Violator (che non sono proprio uguali) e poi perchè si tratta più o meno delle stesse cose che si erano dette per Playing The Angel (che invece a conti fatti non ricordava nulla della disografia degli anni '80 e nemmeno di quella dei '90). Infine, il fatto che il produttore sia lo stesso dell'album precedente, non va certo a suffragare l'ipotesi di un grande cambiamento.

Questa recensione sembra però confermare i buoni auspici. Vedremo.
L'attesa, al momento, è concentrata sul singolo Wrong, che dovrebbe essere presentato in anteprima in una trasmissione tedesca nel prossimo weekend.

Per i Prodigy la grande notizia è che, dopo l'album del 2004 Always Outnumbered, Never Outgunned, nel quale appariva il solo Liam Howlett, torneranno a breve con la formazione originale. Si tratta dunque della prima uscita discografica firmata dalla band che licenziò l'incredibile successo di The Fat Of The Land nell'ormai lontano 1997.

Non so, in realtà, se si tratti di una buona nuova. Il nuovo singolo Omen, il cui video è disponibile sul canale YouTube del gruppo, mi ha infatti lasciato piuttosto indifferente: sembra più che altro uno scarto di registrazione di Music For The Jilted Generation. Non posso che sperare che le altre tracce non vi somiglino troppo. Il timore è che, nel tentativo di rinverdire i propri fasti, la band abbia preferito riciclare la propria vecchia formula anzichè esplorare nuovi territori.

Il titolo del nuovo disco sarà Invaders Must Die e l'uscita è prevista per il 2 marzo.

Anche per i Massive Attack c'è aria di reunion, sebbene parziale: a Robert Del Naja si è infatti nuovamente affiancato Grant Marshall, anche se pare che i due abbiano lavorato separatamente alla realizzazione dell'imminente nuovo album.

Al momento non ci sono anticipazioni audio delle tracce registrate per il nuovo lavoro, ed anche per il titolo si brancola nel buio: doveva essere Weather Underground ma è poi stato definitivamente scartato. All'album si dà per ora il titolo di lavorazione "LP5".

Il sito della band, molto impegnato politicamente sul fronte dei diritti umani e della libertà dei popoli, è però decisamente meno ricco di notizie sul versante musicale e discografico, pertanto al momento c'è davvero poco di concreto da scoprire sul nuovo disco.

Le speculazioni per ora si sono concentrate sulle partecipazioni vocali, che come nella tradizione della band potrebbero comprendere vecchie e nuove collaborazioni. Di certo si sa solo che alle voci di Del Naja e di Marshall si aggiungerà certamente, come in passato, quella di Horace Andy.
Notizie mai confermate hanno parlato anche della possibile presenza di Stephanie Dosen, di Yolanda dei Phantom Limb, di Guy Garvey degli Elbow, di Damon Albarn e di Elizabeth Fraser. A questi si sono aggiunti diversi nomi più fantasiosi e meno probabili, tra i quali Tom Waits, David Bowie e Patti Smith.

Per saperne di più toccherà attendere ancora un po', ma non posso nascondere di aspettarmi ancora molto dalla band di Bristol, nonostante la mezza delusione di 100th Window (la colonna sonora di Danny The Dog era, appunto, solo una colonna sonora, per cui non la metto in conto).

A risentirci per aggiornamenti!

2 commenti:

Unknown ha detto...

Eccomi qua, francamente, non riesco a capire in cosa sei stato deluso da 100th window, secondo me ci sono delle ottime canzoni buttefly caught, antistar, future proof, e quelle con la O'Connor special cases e what your soul sing.

I Depeche Mode hanno aggiunto qualcosa ad ogni album anche a quelli meno belli, tipo exciter per non andare troppo lontani, sembrerebbe difficile un ritorno al passato, poi come dici tu quale?

Michelangelo ha detto...

100th Window è un bell'album, e non lo ritengo certo un disco mal riuscito, ma veniva dopo un disco dalla bellezza stordente come Mezzanine e non è risucito ad eguagliare il predecessore. Questo è il suo vero demerito e in questo senso è stato una "mezza delusione".
Mezzanine l'ho ascoltato centinaia di volte, 100th Window forse qualche decina, e con questo non intendo dire che non mi sia piaciuto. Ma non ha una Inertia Creeps, non ha una Man Next Door, e così via. Probabilmente si tratta solo del fatto che ci ha lavorato Del Naja quasi da solo: è un bel disco solista ma la tavolozza è troppo ridotta.

Sui Depeche, come ho detto anche nel nuovo post su Wrong, sento sempre qualcuno che parla di un ritorno al passato, ma si tratta ovviamente di un atteggiamento ridicolo nei confronti di una band che non ha mai guardato indietro ed ha sempre desiderato pubblicare dischi che si discostano dal lavoro precedente. Violator non ricorda per nulla Music For The Masses, Songs of Faith and Devotion, non ricorda per nulla Violator, e così via. Ciò detto, Exciter non mi ha mai convinto del tutto e Playing The Angel ha qualche brano che avrebbe beneficiato di un arrangiamento più duro, ma nessuno dei due mi è sembrato malaccio, anche se Ultra è l'ultimo che ho ascoltato alla nausea. Ma forse è anche effetto dell'età che avanza...