4 novembre 2007

E' ufficiale: la musica dopa

E' iniziata da pochi minuti la maratona di New York. Un appuntamento che nel sottoscritto, impenitente pantofolaio e obiettore di coscienza per tutto ciò che riguarda l'attività fisica, richiama un carico di interesse pressochè nullo. Non quest'anno però, in quanto l'avvenimento podistico è stato anticipato da una sconcertante notizia: la Federazione Americana di Atletica ha vietato l'uso dei lettori mp3 agli atleti durante la maratona, in quanto l'ascolto di musica, alterando le prestazioni fisiche, può essere paragonato all'uso di sostanze dopanti.
Beh, io questa notizia l'ho trovata decisamente fantastica. Ho avuto, come tutti, un moto iniziale di sdegno (vietiamo anche la musica e siamo davvero a posto) misto a ilarità (la solita americanata), ma poi mi sono detto: quale migliore ufficializzazione dell'assoluta potenza della musica come aiuto psicologico, come compagna e amica della vita dell'uomo, come forma artistica nobilissima in qualsiasi sua forma? E poi: se ascoltare musica è la stessa cosa che iniettarsi steroidi, non vi pare una eccezionale informazione il fatto che assumere musica è come drogarsi ma senza farsi alcun male? Direte: questo l'ho sempre saputo. Ma in tanti, evidentemente ancora no.

Per chi volesse approfondire gli aspetti più "seri" di questa notizia, andando oltre il gossip e il folclore, segnalo che tutto nasce dagli studi di Mark Tramo, un ex musicista rock professionista che ha proseguito i suoi studi di Medicina fino a diventare direttore dell'Institute for Music and Brain Science di Harvard.

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