24 aprile 2009

Brain Donor e la saga del druido Cope

Ci sono artisti che seguono percorsi lineari e prevedibili, fatti di uscite più o meno regolari nel solco di un genere consolidato, e ci sono artisti come Julian Cope che, al di fuori di qualsiasi calcolo commerciale, sfornano prodotti di difficile catalogazione e decisamente coraggiosi sia a proprio nome che sotto gli pseudonimi più improbabili.

Brain Donor è un "power trio" messo in piedi da Cope agli inizi del decennio, un originalissimo assalto sonoro che mescola elementi di punk, metal, psichedelia, la cui principale ispirazione è il sound dei primi Stooges abbinato ad un furore iconoclasta che si fonda sul rifiuto della tradizione ecclesiastica in favore di una spiritualità druidica.

Difficile recensire un disco come questo. Se il primo capitolo della saga (Love Peace & Fuck) poteva ancora essere ascoltato come un album di rock'n roll - primigenio, rozzo e istintivo, ma pur sempre rock'n roll - già al secondo disco (Drain'd Boner) si era in presenza di una sorta di jam session allucinata, difficile da prendere davvero sul serio, a meno di essere davvero in acido su una scogliera irlandese deserta.

Wasted Fuzz Excessive vuole andare oltre, e lo dichiara sin dal titolo. A seconda dei gusti, e della giornata, potrà sembrare un capolavoro o un ammasso insensato di note buttate lì a caso pur di fare rumore. Eppure, provate a resistere fino al nono minuto della traccia di apertura Gates Of Skagerrak, e ditemi se quell'incredibile cambio improvviso di ambiente non valeva l'ascolto di questo disco oscuro, difficile e un po' arrogante.

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