6 ottobre 2007

Chi va ancora a vedere i Cure?

Tutti abbiamo avuto un gruppo preferito. Almeno per un po'. Almeno nell'adolescenza.
Uno dei primi dischi che ho acquistato è stato The Head On The Door. Era uscito nel 1985, ma io credo di averlo preso nel 1986. O forse ho comprato prima Standing On The Beach? Mah, comunque era l'86. Sono passati 21 anni e i Cure restano, per questioni di DNA musicale, una delle pietre miliari della mia formazione. Almeno fino a Wish (1992) sono stati anche dei compagni di viaggio affidabili e mai noiosi. Peccato per le delusioni successive: Wild Mood Swings è una raccolta di intuizioni, alcune anche felici, che però non riesce a emozionare ne' a divertire a sufficienza; Bloodflowers è un disco gravemente noioso (mi viene in mente l'aggettivo "senile", che mi pare talmente triste che non so se scriverlo); The Cure mi era parso la pietra tombale su un gruppo che non aveva davvero più nulla da dire. Mi ero consolato con il mirabolante cofanetto della Fiction in 4 CD (un must) e con le riedizioni del vecchio catalogo in doppio CD. Si, mi sono svenato, ma dal mio punto di vista ne era valsa la pena. Tutta un'operazione nostalgia, però, un guardare al passato.
Ora leggo che si annunciano un nuovo album per la primavera del 2008 e un nuovo tour. Peccato, tra l'altro, doverlo scoprire dall'orribile sito ufficiale messo su dalla Geffen.
Il punto è: mi interessa? La formazione promette bene: dopo la cacciata di Roger O' Donnel e di Perry Bamonte, è rientrato Porl Thompson alla chitarra. Non si intravedono tastieristi all'orizzonte. Chissà. Forse Porl riuscirà a raddrizzare la bussola di Robert Smith, ultimamente piuttosto vacillante.
Mentre ci medito, vi segnalo le due date italiane del tour: il 29 febbraio a Roma (Palalottomatica) e il 2 marzo a Milano (Palasharp, ex Mazda Palace). Un pensierino ce lo faccio.

1 commento:

Unknown ha detto...

me li sono persi a suo tempo a firenze, nel 2000 mi pare... questa volta spero di riuscire!
Luigi (gigiopower)