18 ottobre 2007

No Control

Ok. Sono un vecchio romantico, e questo a volte causa dei problemi.
Quando ho scoperto che non c'era ormai alcuna speranza di vedere nelle sale italiane il film di Anton Corbijn sulla vita di Ian Curtis (causa l'assoluta miopia dei distributori nostrani) ho ceduto alla tentazione ed ho comprato il CD con la colonna sonora del film.
Mi sono detto: "non posso accettare di restare completamente escluso da un evento come questo": attendevo il film da almeno un anno.

Già amareggiato dalla mancata uscita del film, è stato ancora più triste scoprire che questa colonna sonora è un mezzo pacco. Almeno per me.

In realtà la qualità del disco, in assoluto, potrebbe dirsi eccellente: il 70% dei pezzi è costituito da capolavori, e del restante 30% almeno la metà è piuttosto interessante.
Peccato però che di nuovo non ci sia praticamente nulla, mentre si era parlato di interessanti inediti dei New Order, recuperati addirittura da vecchie registrazioni dei Joy Division mai completate.

L'album, tra i brani già noti e ampiamente pubblicati, annovera tre canzoni dei Joy Division (Dead Souls, Love Will Tear Us Apart e Atmosphere), What Goes On dei Velvet Underground, la bellissima versione originale di Sister Midnight di Iggy Pop, 2HB dei Roxy Music, Drive In Saturday e Warszawa di Mr. Bowie, Autobahn dei Kraftwerk, She Was Naked dei Supersisters, e le versioni live di Boredom dei Buzzcocks e di Problems dei Sex Pistols. Una parata di classici, naturalmente. Mal assortita però dall'assenza di un vero filo conduttore musicale.

Veniamo allora agli inediti. Evidently Chickentown di John Cooper Clarke è solo un breve testo parlato utilizzato come intro per una nota esibizione televisiva dei Joy Division. I tre brani dei New Order (Exit, Hypnosis e Get Out) rappresentano la delusione più cocente: avrebbero dovuto essere il vero motivo per acquistare il CD, si rivelano invece tre brevi e insignificanti bozzetti di scarso valore. La "cast version" di Transmission è talmente simile all'originale da risultare del tutto inutile. Strano a dirsi, a questo punto la palma di brano più interessante dell'album spetta alla cover di Shadowplay realizzata dai Killers, che hanno saputo ricucirsela addosso senza stravolgerla troppo ma al tempo stesso senza clonarla in modo pedissequo.

Conclusione: se non avete gli originali dei JD, così come di Iggy, dei Roxy, di Bowie e dei Kraftwerk, cospargetevi immediatamente il capo di cenere e fiondatevi a comprarli. Di questa raccola fate pure a meno. Se invece avete 13 anni, i vostri idoli sono i Tokio Hotel, e non conoscete neppure uno dei nomi citati, allora potrebbe essere un buon punto di partenza.

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