2 giugno 2009

I preliminaires di Iggy Pop

Il buon vecchio zio Iggy doveva averne le balle strapiene di recitare la parte di se' stesso. Nonostante la cosa gli riesca tuttora benissimo, beninteso.
E allora ha deciso, alla bella età di 62 anni, di levarsi uno sfizio e di pubblicare un album fuori dai propri schemi abituali. Non che non avesse mai tentato una mossa simile in passato: Avenue B era già un tentativo cantautoriale, più maturo e meno legato all'immagine stereotipata dell'Iguana.
Ma con il nuovo Preliminaires produce uno spostamento maggiore dal proprio immaginario e affronta un mix tra canzone d'autore, crooning di vecchia scuola e il Tom Waits degli anni '80.

Spunto di partenza è il romanzo Le Possibilità di un'Isola di Michel Houellebecq, dettaglio che dimostra tra l'altro il potere di influenzare il mondo artistico che assume un autore che scandaglia la natura umana e il mondo contemporaneo come ha fatto lo scrittore di Réunion. Attorno a questo nucleo l'album raccoglie numerosi spunti dalla canzone e dalla poesia francesi, sia nella scelta dei testi che nelle suggestioni sonore.

Il risultato è un disco molto strano, non perfettamente riuscito ma a tratti estremamente godibile. Iggy è un interprete non dotatissimo ma più versatile di quanto in genere si pensi: alcuni brani riescono nell'intento di dimostrare che sa anche essere serio e affrontare Jacques Prevert senza sfigurare. E' però un album che arriva troppo tardi, sia in senso assoluto (nel 2009 queste tracce non dicono molto di nuovo), sia nell'ottica della sua carriera, per risultare in qualche modo utile.

Peccato, perchè lo spessore a tratti è evidente e con qualche disco come questo in più (e qualche mezzo obbrobrio in meno) il buon Iggy oggi sarebbe meno sottovalutato di quanto non sia. Lode all'Iguana, comunque.

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