22 giugno 2009

Voivooooooooooood!!!

Bentornati nel Multiverse!

I grandissimi Voivod, orfani del chitarrista Piggy, stroncato nel 2005 da un cancro al colon, pubblicano in questi giorni quello che potrebbe essere, secondo le loro stesse dichiarazioni, l'ultimo album con lo storico nome in copertina.

Come il precedente ed ottimo Katorz, il nuovo lavoro Infini è stato assemblato a partire dalle registrazioni che Piggy ha lasciato nel proprio laptop. Nessuna elaborazione è stata eseguita sulle tracce di chitarra, con assoluto rispetto del lavoro fatto in casa dallo storico autore della band nei giorni che ne hanno preceduto la dipartita.

E la cosa più incredibile è che il risultato suona quasi come se nulla fosse accaduto: Infini è ancora una volta un disco assolutamente all'altezza della saga del Voivod, attraversato da tutti gli incubi e le paranoie caratteristici del repertorio della band canadese, anche se l'album è strutturato su sonorità un po' più aggressive che nei lavori recenti (l'ombra dei Motorhead filtra spesso dietro le tracce).

Dal punto di vista compositivo il disco si situa comunque nell'ottimo solco scavato dai due album precedenti, con i quali condivide la formazione e la genesi, e con cui viene a costituire una ideale trilogia, sia a livello tematico che nell'approccio compositivo.

E c'è un grande lavoro da parte dei musicisti, che a volte sopperiscono alla difficoltà di costruzione dei pezzi (l'impossibilità di sviluppare la struttura può pesare molto) con esperienza e tecnica. Snake alla voce offre un campionario di tutti i suoi stili, spaziando dal lamento paranoide a interpretazioni alla Lemmy; Jason "Jasonic" Newsted tortura il proprio basso tirando fuori linee di incredibile potenza e incisività, dimostrando ancora una volta di aver fatto benissimo a mollare i Metallica; Away suona la batteria nel modo che ormai conosciamo e traina con grande energia i 13 pezzi del disco.

Va ovviamente registrato qualche momento di calo, e ci si potrebbe lamentare della mancanza di novità (laddove questo gruppo ci aveva abituati a continui cambi di direzione). Però, tolto il fatto che le circostanze in cui nasce l'album giustificano la somiglianza con l'uscita precedente, va detto soprattutto che per tutti i devoti di questa immensa band questo disco è un evento, e come tale verrà celebrato con infiniti ascolti. E degli altri, che nel multiverso non ci hanno mai messo piede, alla fin fine non ci importa.

Nessun commento: